Storia del Crowdfunding Immobiliare dalla Nascita ad Oggi
Il Crowdfunding immobiliare è una modalità di investimento di recente diffusione, ma ha già avuto un grande impatto nel settore immobiliare.
Questo nuovo modello di finanziamento ha permesso a molte persone di investire nel mercato immobiliare anche se non dispongono del capitale necessario per acquistare una proprietà. Il Crowdfunding immobiliare ha rivoluzionato il modo di investire nel mercato immobiliare, attraverso questo sistema innovativo, è possibile investire in progetti immobiliari in modo collaborativo, permettendo a un gran numero di investitori di partecipare a un progetto che, da soli, non avrebbero mai potuto permettersi. Questo ha permesso a molte persone di diventare investitori immobiliari con un budget ridotto, portando una maggiore democratizzazione nel mercato immobiliare. Ma qual’è la storia del crowdfunding immobiliare?
La storia del Crowdfunding immobiliare ha inizio negli Stati Uniti d’America con il lancio dei primi portali nel 2012, e da allora il settore è cresciuto in maniera esponenziale, diventando sempre più conosciuto tra gli investitori di tutto il mondo. Il Crowdfunding immobiliare continua ad offrire molte opportunità ai nuovi investitori e promette di rivoluzionare ulteriormente il modo di investire nel settore del Real Estate.
In questo articolo, esploreremo la storia del Crowdfunding immobiliare dalla sua nascita fino ad oggi, partendo dagli Stati uniti d’America fino alla diffusione nel nostro continente e facendo il punto sulle tappe più importanti e sull’evoluzione delle normative che regolano questa rivoluzionaria modalità di investimento.
Storia del Crowdfunding
Per parlare di Crowdfunding immobiliare è necessario partire dal Crowdfunding. Il meccanismo del Crowdfunding è ben più antico di quanto si possa pensare e anche se la sua nascita vera e propria e contestuale all’avvento del web 2.0. abbiamo prove che dimostrano come già verso della metà dell’ottocento si utilizzava questa forma di raccolta fondi per rendere possibile la pubblicazione di libri.
In pratica un libro veniva pubblicato solo se un numero sufficiente di abbonati avesse confermato l’intenzione di acquistare tal volume una volta stampato ed uscito in libreria. Una sorta di pre ordine se vogliamo. Anche se non possiamo ancora chiamarlo Crowdfunding, visto che in questo caso il flusso di denaro come forma di finanziamento non inizia prima della creazione del prodotto, ma soltanto dopo che questo è stato reso disponibile.
Tuttavia però la fiducia trasmessa dagli abbonati all’editore rendeva possibile per così dire il rischio della pubblicazione di nuove opere.
Successivamente, come abbiamo già visto nel nostro articolo Curiosità sul Crowdfunding, nel 1986 è stato proprio grazie al Crowdfunding che nell’estate del 1885 negli Stati uniti d’America, si riuscirono a trovare i fondi per la costruzione del piedistallo della Statua della Libertà, che si era bloccata per mancanza di finanziamenti, dando così vita a questa moderna forma di finanziamento.
Anche l’Italia ha avuto ruolo importante nella storia del Crowdfunding, la prima piattaforma italiana di Crowdfunding fu “Produzioni dal basso” che già nel 2005 sviluppò e lancio il proprio servizio online al fine di finanziare progetti tramite il web. Nel 2009 con la nascita di Kickstarter il Crowdfunding prende forma come lo conosciamo ad oggi. Ma anche grazie a piattaforme come Indiegogo e GoFundMe che hanno permesso ai privati di investire in aziende e progetti di vari tipi, compresi quelli immobiliari.
Storia del Crowdfunding Immobiliare
Il termine Crowdfunding dall’inglese crowd(folla) e funding (finanziamento) nasce negli Stati Uniti d’America nel 2012, un mercato innovativo che offre un’alternativa alle tradizionali strutture finanziarie per l’investimento immobiliare.
Proprio nel 2012 infatti, piattaforme di Crowdfunding come Realty Mogul, Fundrise e iFunding hanno cominciato a connettere gli investitori con i proprietari immobiliari, fornendo finanziamenti per progetti immobiliari in modo più rapido ed efficace rispetto alle tradizionali strutture di credito.
Una delle prime piattaforme di crowdfunding immobiliare ad emergere nel 2012 è stata Realty Mogul. Fondata da Jilliene Helman e Justin Hughes, Realty Mogul offre agli investitori la possibilità di investire in una vasta gamma di proprietà immobiliari, da condomini a edifici commerciali. Realty Mogul fornisce inoltre un aspetto social al crowdfunding immobiliare, consentendo agli investitori di condividere i propri investimenti con i propri amici e familiari sui social network.
Altre piattaforme di crowdfunding come Fundrise e iFunding sono anche emerse a metà del 2012, portando ulteriore attenzione al crowdfunding immobiliare. Fundrise, fondata dai fratelli Ben e Dan Miller, si concentra sull’investimento in proprietà in grado di generare redditi, come negozi al dettaglio, uffici e appartamenti, mentre iFunding si concentra più sulle proprietà commerciali, come hotel e centri commerciali.
Principali tappe ed evoluzione degli aspetti normativi del Crowdfunding immobiliare in Italia ed Europa.
L’esplosione del Crowdfunding immobiliare in America ha suscitato l’interesse di tutto il mondo ma soprattutto dell’Europa diffondendosi in maniera sempre più veloce. Con Il 2013 sono nate le prime piattaforme online di crowdfunding immobiliare divise tra Equity e Lending crowdfunding.
L’Italia nello specifico è stato il primo Stato ad avere una regolamentazione giuridica specifica sull’Equity crowdfunding, che inizialmente era molto più generica e determinava un vuoto normativo, perchè fino ad allora come negli altri paesi ci si avvaleva di una normativa già esistente che faceva riferimento più genericamente al Crowdfunding.
Il DL 179 del 18 ottobre 2012 (decreto crescita 2.0) e successivamente il regolamento Consob 18592/2013 e il Testo Unito della Finanza, hanno regolamentato l’Equity Crowdfunding come forma di finanziamento alternativo. Proprio alle Start up innovative fanno riferimento alcune norme introdotte dal questo decreto convertito nella legge 17 dicembre 2012, n. 221. Il nome “decreto crescita” ci aiuta a comprendere l’esigenza per il legislatore di fornire un aiuto allo sviluppo economico italiano e di come il Crowdfunding possa fungere da incentivo in questo processo.
Il decreto inoltre delega a Consob il compito di vigilare su diversi aspetti del Crowdfunding immobiliare con l’obbiettivo di generare fiducia negli investitori. Consob ha conseguentemente adottato il nuovo “Regolamento sulla raccolta di capitali tramite portali on-line” con delibera del 26 Giugno 2013.
I portali online di Crowdfunding immobiliare devono essere autorizzati dalla Consob e iscritti in un apposito registro.
Il registro è consultabile sul sito web di Consob dove è possibile trovare tutte le informazioni sui gestori di portali.
Successivamente con il Decreto Legge 50 del 24 Aprile 2017 l’ Italia ha introdotto una serie di regolamentazioni per il Crowdfunding Immobiliare, stabilendo regole chiare e definite per la raccolta dei fondi e la gestione degli stessi, al fine di proteggere sia gli investitori che gli sviluppatori dei progetti. Con l’emanazione del D.L. 24 aprile 2017, n. 50 è stata inoltre estesa la regolamentazione sull’Equity Crowdfunding a tutte le piccole e medie imprese (PMI) e anche alle PMI costituite in forma di s.r.l.
Il 10 Novembre 2021 è entrato in vigore il Regolamento Europeo n. 2020/1503 (Regulation on European Crowdfunding Service Providers for Business – ECSP). Introducendo così una legislazione europea con norme uguali per tutti i paesi EU con l’obbiettivo di favorire ,lo sviluppo del Crowdfunding immobiliare incentivando la fiducia degli investitori, invitando al contempo i fornitori ad operare con trasparenza e chiarezza e garantendo in questo modo maggiore tutele per gli investitori grazie alla richiesta ad ogni singolo stato di specifiche procedure di supervisione dei fornitori.

La situazione del Crowdfunding immobiliare in Italia ad oggi
Secondo un recente rapporto del Politecnico di Milano, il Lending Crowdfunding per il settore immobiliare ha registrato un’enorme crescita negli ultimi anni. In particolare, il Lending Crowdfunding immobiliare in Italia è aumentato del 40% tra il 2017 e il 2020.
Sulla base dello studio del Politecnico aggiornato al 2022 risultano attive 27 piattaforme dedicate che stanno contribuendo a finanziare numerosi progetti. Complessivamente, questi progetti a breve e medio termine hanno raccolto 127, 25 milioni di euro, con un impressionante aumento del 38% rispetto agli anni precedenti. Il rapporto ha rivelato che gli investitori italiani che utilizzano piattaforme di Lending Crowdfunding tendono a essere più giovani di quelli che non lo fanno. In particolare, il 31% degli investitori italiani ha meno di 35 anni e il 58% ha tra i 35 e i 49 anni.
Questo rapporto ha anche mostrato che esistono disparità regionali quando si tratta di investire in immobili tramite piattaforme di Lending crowdfunding. Ad esempio, il 60% di tutti gli investimenti proviene da tre sole regioni: Lombardia (31%), Veneto (18%) ed Emilia Romagna (11%). Questi risultati indicano che alcune aree sono più propense ad adottare opzioni di finanziamento alternative rispetto ad altre.
Nel complesso, è chiaro che il Lending Crowdfunding immobiliare sta aumentando di popolarità in tutta Italia, soprattutto tra gli investitori più giovani, e c’è ancora molto spazio per la crescita.
Conclusioni
In definitiva, il Crowdfunding immobiliare è nato solo nove anni fa, ma è diventato in un lasso di tempo relativamente breve un’opzione sempre più utilizzata dagli investitori di tutto il mondo che cercano di generare profitto investendo nel settore del Real Estate.
Che tu sia un investitore esperto o novizio, il Crowdfunding immobiliare è certamente un’opportunità importante per guardare al futuro con ottimismo grazie alla solidità di investimenti sicuri e ad alto rendimento.
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